Dalla "Pistatura" alla Battitura

A cura di Adriano Marcalli

Con il passare degli anni sono cambiati diversi aspetti nel ciclo di lavorazione della castagna tra cui la pulitura. Siamo passati dalla pistatura cioè pulitura a mano alla battitura fatta con le macchine.

Quando nel metato le castagne cantano (suono prodotto muovendo le castagne stesse) vuol dire che sono secche ed è giunto il momento di procedere alla pulitura. Come prima operazione si spegne il fuoco nel metato e si toglie la cenere, si leva la porta dai gangheri e si mette su un lato sorretta con dei pali in modo da formare una paratoia contro cui si fermano le castagne che cadono dai cannicci distanziati tra loro facendo leva con una pala. Questo procedimento è rimasto invariato nel tempo.

Le differenze cominciano ora. Una volta venivano usate delle sacche di canapa o iuta strette e lunghe nelle quali si mettevano le castagne che i pistatori (uomini che pistavano le sacche sul ceppo), battevano ritmicamente e senza intralciarsi tra loro su un ceppo di legno. In questa fase la castagna secca veniva separata dal guscio. Subito dopo le sacche venivano versate nelle vassoie (grande vassoio di legno) che le donne ventolavano cioè muovevano ritmicamente in modo da far saltellare le castagne nella vassoia e separarle definitivamente dalla pula(buccia), che per effetto del movimento cadeva a terra.

Intorno alla metà del secolo scorso il modo di pulire le castagne ha subito un grande cambiamento grazie all’utilizzo di macchine che alleggerivano le fatiche dell’uomo e permettevano di velocizzare i tempi di lavoro. Le macchine sono composte da tre pezzi: motore, parte superiore con battitore e parte inferiore con ventola e crivelli. Possono avere diverse caratteristiche dovute al modello di ogni costruttore (tra i più conosciuti citiamo Pacioni e Biagioni di Mologno e Lunardi della Casina Rossa) e differenti dimensioni per potersi adattare alle più disparate situazioni. Infatti le macchine piccole più leggere e meno ingombranti risultano più facilmente trasportabili per raggiungere i metati dove non arriva la strada.

Vediamo da vicino come funziona la macchina. Le castagne appena uscite dal metato vengono messe in un contenitore posto nella parte superiore della macchina. Da qui, aprendo con una leva, una fessura posta nella parte bassa del contenitore stesso, le castagne entrano nel battitore collegato a una puleggia che è unita al motore tramite una cinghia e permette al battitore di girare, di comprimere le castagne le une contro le altre e quindi di separarle dalla buccia. Le castagne passano nella parte inferiore della macchina dove una ventola girando soffia aria e spinge la pula all’esterno mentre le castagne pulite cadono su un crivello (lamiera di ferro forata) che muovendosi come un setaccio divide le castagne intere dai pesticci(castagne spezzate). Questi ultimi per le loro ridotte dimensioni passano dai fori del crivello, escono da una canaletta e vengono usati come cibo per gli animali; le castagne invece, entrano direttamente in un’altra canaletta ed escono dalla macchina pronte per essere portate al mulino.

 

Il lavoro al metato raccontato con le immagini: Metato della Famiglia Marcalli e Metato della Famiglia Morelli. Foto di Adriano Marcalli e Giuseppe Marzocchini.

 

  • La battitura delle castagne
  • La battitura delle castagne
  • La battitura delle castagne
  • La battitura delle castagne
  • Fine del lavoro
  • La battitura delle castagne
  • La battitura delle castagne
  • La battitura delle castagne
  • La battitura delle castagne
  • La battitura delle castagne
  • La battitura delle castagne
  • Il risultato finale